di Arianna Luci
Piccolo Teatro Unica, Rende. 18 gennaio 2013.
Ore di cammino in un freddo da neve, la pioggia che inzuppa i vestiti e i piedi, le mani cianotiche…che finalmente sollevano una tazza di cioccolato fumante, profumato di infanzia, denso di affamati ricordi. - Tale immagine narrata mira alla produzione di acquolina in bocca. Una simulazione della fame per far entrare lo spettatore nel vivo della scena, con tutti i sensi. Ma se vi siete nutriti di recente, da pasciuti occidentali, che avvertono la fame in virtù dell’orologio , questa risulterà soltanto una ridondanza narrativa. Per caso o fortuna non ho ancora cenato quando l’odore di minestra d’altri tempi proveniente da dietro il fondale, entra, volontariamente, nelle mie narici gocciolanti. Liquido nasale che si mescola alla jam scenografica di miseria simulata di GELATINA UMANA, liberamente tratto da DELITTO E CASTIGO di F. M.Dostoevskij, adattamento e regia di UGO MANGINI , con Gianni Pellegrino, Sara Pallini, Pietro Delle Piane, Veronica Baleani e Gianni Spezzano, prima nazionale in scena al PTU. Al di là del naturalismo empatico dello spettattore, causato magari da un semplice raffreddore, che potrebbe apparire come un’immagine sconsigliata ad un pubblico infantile, lo spettacolo, al contrario, è rivolto a gente di ogni età e fascia sociale, riservata e in riserva . Una religiosa atmosfera dickensiana che strizza l’occhio –ma senza che questo salti fuori dalle orbite, come suggerirebbe l’immagine di locandina, si mesce al teatro-canzone, ricordando vagamente le ambientazioni di Anastasia della Century Fox, dimenticando Raskolnikov e Marmeladov, qui trasposto in chiave comica in Mr. Marmellata, che come tutti i crocefissi sulla vite dell’ ubriachezza, suscita più tenerezza che pietà. È nel nome del pane e del vino, il solito canto.